PALIO ARNENSE FINE XVI sec.                    COSTUMI ALLA "FRANZESE"

Quando nasce:

 

Il Palio Arnense nasce da una serie ricerca storica e ripropone, in forma aggiornata, l’antica festa di S. Antonio Abate che fin dal 1593 (1) veniva celebrata nelle due parrocchie di Ripa: quella della Pieve di S. Maria e quella di S. Emiliano.


1] Archivio Diocesi di Perugia – A.D.P. – Stato delle anime, 1593, n. 130, S. Emiliano di Ripa, v.r.

Come era:

 

La ricorrenza nei primi anni del 1600 venne strutturata in maniera particolare, tanto da risultare unica nel suo genere. Essa, infatti, era articolata in due momenti: il primo, rispettando il calendario liturgico canonico, si celebrava in maniera contenuta il 17 Gennaio; il secondo, più ricco e sfarzoso, si svolgeva il 13 Giugno (festa di S. Antonio da Padova) e prevedeva una solenne processione, con la statua di S.Antonio Abate, alla quale partecipavano tutti i mezzadri con i loro animali ]; al termine della cerimonia veniva dato ai partecipanti una ciotola di vino ed una pagnottina di pane bianco detta “cacchiata” .

Il resto della giornata festiva vedeva la gente, come ogni domenica, divertirsi, con i giochi popolari della morra e del lancio della forma del formaggio .

La festa veniva realizzata grazie al denaro ricavato dalla vendita dei prodotti (grano, vino, olio, lana e uova) che i due priori del Santo, nominati, uno per parrocchia, andavano ad “accattare col canestro ”  presso  le case dei coloni.

A questa ricorrenza, particolarmente sentita dagli agricoltori, partecipavano, a volte, anche i nobili proprietari terrieri che detenevano poderi a Ripa e nel territorio circostante, che un tempo apparteneva alla città umbro - etrusco - romana di Arna  (da qui il nome del Palio). Sicuramente erano presenti i principali esponenti della nobile famiglia Ansidei, la quale, possedeva a Ripa un palazzo, case ed innumerevoli poderi .


1] Archivio Parrocchiale di Ripa - A.P.R. – Don Luigi Tobia, Notizie e ricordi spettanti alla chiesa di S. Emiliano di Ripa, 1876, manoscritto, f. 74 v.

2] A.P.R., Registro della Compagnia del SS. Sacramento, f. 89 v.

3] A.D.P., Inventaria, Cartella C, Porta Sole, foglio sparso.

4] A.P.R., Don Luigi Tobia, Notizie e ricordi….cit., f. 86 r.

5] G. RIGANELLI, Medioevo rurale perugino, Perugia 1989, pp. 21-35.

6] A.D.P. Stato delle anime, 1593, n. 130, S. Emiliano , v.r.

I CANESTRI
I CANESTRI

Com’ è oggi:

 

Grazie a queste notizie storiche , la pro loco di  Ripa, ripropone ormai da 20 anni la manifestazione nella quale sono sapientemente mescolati elementi della tradizione religiosa del mondo contadino con quelli della rievocazione storica.

A tale scopo il paese, nuovamente diviso nelle due antiche parrocchie della Pieve e di S.Emiliano (dette mezzieri),  si immerge nel passato animandosi con i colori, i profumi, i sapori (nella taverna) ed i personaggi di quel lontano periodo di fine rinascimento.     I vicoli e le piazzette del castello di Ripa, per tre sere, tornano ad animarsi di nobili e popolani che, dopo aver ringraziato il Santo per le sue intercessioni a favore del buon andamento agricolo sfilano (oltre cento figuranti), per le vie del castello di Ripa , sino al “Campo della Lizza” dove i campioni delle due contrade si sfidano nei giochi popolari del tempo.


[1] G RIGANELLI, Medioevo rurale…cit. pp. 77-84

 

 

 

I giochi per l’attribuzione del palio:

Sono:

per le donne:

  • Corsa de le canastre (portate in equilibrio sulla testa)

per gli uomini:

  • Morra  
  • Tiro della Forma (di Formaggio)
  • Tiro del Funicchio (Fune)
  • Corsa de l'Accatto (con i canestri grandi)
CORSA D' LE CANESTRE
CORSA D' LE CANESTRE
LA MORRA
LA MORRA
IL TIRO DELLA FORMA
IL TIRO DELLA FORMA
IL TIRO DEL FUNICCHIO
IL TIRO DEL FUNICCHIO

I DUE CANESTRI DELLA "CORSA DE L' ACCATTO" DAVANTI ALLA MADONNA DEI MACCI

La domenica sera, dopo la  Cavalcata di S.Antonio (passeggiata a cavallo lungo alcuni sentieri del territorio arnate), i più aitanti giovani delle due fazioni si sfidano nella “ CORSA DE L’ACCATTOcon il canestro che ripropone, a mo’ di competizione, la raccolta che facevano i due priori di S.Antonio quando, aiutati da robusti ragazzotti, andavano per le case della campagna ad "accattare" raccogliere con delle grosse ceste prodotti agricoli (grano, vino, olio, lana, uova) che poi venivano rivenduti per fare la festa del santo.

CORSA DELL'ACCATTO
CORSA DELL'ACCATTO

Il Palio:

Seguendo l’idea di far sentire i giovani principali protagonisti della rievocazione, da alcuni anni, la realizzazione grafica del palio è affidata ad un concorso interno tra gli alunni dell’Istituto d’Arte Bernardino di Betto di Perugia; nello specifico sono gli alunni della sezione pittorica che, sul tema da noi proposto, realizzano dei bozzetti tra i quali un’apposita commissione  sceglie quello che verrà realizzato per il palio

La Taverna:

propone piatti che si rifanno a quelli del rinascimento testati dal noto storico della cucina Prof. Salvatore Pezzella e realizzati dallo Scalco (cuoco)  Mastro Alessandro Bovini. Inoltre, già da alcuni anni, i piatti proposti sono realizzati con prodotti locali a Miglia 0 (Km 0 campagna di rispetto per l’ambiente).

Le mostre:

A fare da cornice a tutto ciò c’è il castello di Ripa, gioiello architettonico del XIII° secolo che, opportunamente illuminato e imbandierato, offre i suoi vicoli per due significative mostre.

  1. ArnAgroturistica nella quale vengono presentati i prodotti agro-alimentari del territorio e le aziende che operano accoglienza agrituristica.
  2. Vicoli in…arte con mostre di opere di artisti provenienti da varie parti del mondo e opere realizzate dagli alunni dell’istituto d’arte di Perugia e dai ragazzi dell’Istituto Serafico di Assisi.